
Rassegna stampa
SDF, dall'agricoltura 4.0 la spinta per crescere ancora sul mercato
24 aprile 2025
Per il gruppo di Treviglio quota in aumento sia in Italia che oltreconfine.
Investimenti sul prodotto al record in un anno di frenata globale dei trattori.
Luca Orlando
Dal nostro inviato
TREVIGLIO (BG)
Tra non molto S.T. dovrà rifare il pieno. Il suo trattore, alle pendici del Monte Olimpo, procede a 4 chilometri all'ora, la presa di forza lavora a pieno regime, l'olio è a 78 gradi, il serbatoio segna il 3o% di autonomia. E probabilmente, vista l'ora, approfitterà della pausa pranzo per il necessario rabbocco.
Sul maxi schermo della sala riunioni Sdf di Treviglio il trattore al lavoro nel nord della Grecia si palesa come migliaia di altri, singoli puntini sparsi sulla mappa geografica del mondo che in pochi attimi possono essere "interrogati" per fornire ogni possibile informazione ed entrare nel mondo dell'agricoltura 4.0. «Questi dati di utilizzo in tempo reale - spiega l'amministratore delegato di Sdf Lodovico Bussolati - sono cruciali per attivare forme di manutenzione predittiva ma anche utili alla nostra attività di progettazione, feedback che d consente di migliorare costantemente i prodotti». E in effetti qui, nell'attività di ricerca e sviluppo-prodotto, che il colosso globale dei macchinari agricoli basato a Treviglio ha posto il cuore della propria strategia, investimento sistematico di almeno 6o milioni all'anno che proprio nel 2024 tocca il massimo storico sia in termini assoluti (75 milioni) che in rapporto ai ricavi, con la connessione in tempo reale dei trattori venduti a rappresentare solo uno dei tanti filoni. «Le principali componenti del power train, così come software ed elettronica - commenta l'ad - sono sviluppati all'interno con investimenti continui. I frutti di questo lavoro di semina si raccolgono in media dopo cinque anni e per questo, per costruire al meglio il futuro, non abbiano mai smesso di investire, a maggior ragione nei momenti in cui il mercato è più difficile». Come capita ora, con una caduta della domanda mondiale di trattori ampiamente a doppia cifra che si riverbera nei numeri di tutti i big e che per Sdf vale una riduzione del 19% dei ricavi dai massimi storici del 2024, comunque ancora i130% oltre i livelli preCovid. Riduzione ampiamente assorbita nell'Ebitda, a ridosso dei 200 milioni, oltre l'n% dei ricavi, secondo miglior risultato di sempre, carburante che alimenta il circuito di innovazione.
«Grazie al continuo upgrade di prodotto - spiega Bussolati - anche in un momento complesso come quello attuale la nostra quota di mercato è in costante progresso, sia in Italia che in Europa, trend che prosegue nel 2025 confortandoci nella nostra previsione di mantenere i livelli dello scorso anno». Decisiva per lo sviluppo del gruppo é stata la proiezione internazionale, con nuove filiali aperte tra Ucraina, Tanzania e Messico ma soprattutto siti produttivi in India, Cina e Turchia.
Mercato, quest'ultimo, che nel 2019 sviluppava appena 36 milioni di ricavi, balzati ora ad oltre 300. Punto di forza di Sdf, ambito in cui è leader mondiale, è l'area dei macchinari speciali dedicati a frutteti, uliveti e vigneti, categoria rinforzata con la recente acquisizione di una start up, Vitibot, in grado di realizzare un macchinario elettrico a guida autonoma. «Acquisizione importante - commenta Bussolati - che ha inserito all'interno del gruppo un know how che non avevamo, consentendo ci in parallelo di estendere queste applicazioni altrove, ad esempio nello sviluppo di un trattore a guida autonoma, sperimentazione già in fase avanzata».
Sviluppi tecnologici che per Sdf, 1,64 miliardi di ricavi e oltre 4mila addetti, sono garantiti da un reparto di ricerca robusto, 250 persone nella sola sede di Treviglio, headquarter da 140 o addetti che anche quest’anno beneficia di un premio di risultato individuale di oltre 5mila euro, trend ormai consoli dato che in io anni ha sviluppato 5omila euro di valore. Bonus che si aggiunge ad altri interventi sul welfare, parte di un piano di investimenti da 3o milioni che include nuovi spogliatoi e uffici, parcheggi e piste ciclabili, spazi verdi e un'infermeria dove poter effettuare anche visite specialistiche. L'assetto produttivo prevede una settimana di 38 ore per gli operai e 39 per gli impiegati (pagate in entrambi casi 40 ore), con la chiusura in media il venerdì pomeriggio e flessibilità di ingresso ed uscita perla parte impiegatizia durante la settimana.